Franco Di Tizio prosegue la sua ricerca nell’ambito dei rapporti di Gabriele d’Annunzio con la propria famiglia. Dopo il fondamentale libro su d’Annunzio e la figlia Renata, arriva in libreria:
Franco Di Tizio
Gabriele Cruillas. Il figlio non riconosciuto da d’Annunzio
Ianieri Edizioni
_______________
Collana: Saggi e carteggi dannunziani
Pagg.: 352 con illustrazioni
Anno: 2016
ISBN: 978-88-974-1784-2
€ 18,00
__________________
IL LIBRO
La vita di Gabriele Cruillas (1897-1978), fratello della “Sirenetta”, figlia prediletta da d’Annunzio, fu dominata da due fattori esistenziali interconnessi: il primo, il gravoso interrogativo sull’identità paterna, l’altro, la tenace volontà di confermare, mediante un’assidua produzione di scritti e di iniziative di ogni genere, la propria qualità di degno figlio del divo Gabriele. Se si aggiunge a questa complessa situazione psicologica l’orgoglio di discendere per via materna da una casata di antiche prerogative regali, si potrà comprendere fino in fondo il senso di certe sue esibizioni pubbliche, delle sue iniziative a volte fantasiose, del desiderio assiduo di ottenere riconoscimenti, credibilità e consensi, da qualsiasi direzione gli venissero. Attraverso quel difficile tratto della storia italiana che va dall’era fascista alla seconda guerra mondiale e alla ricostruzione postbellica, Gabriele Cruillas si destreggia, a volte con abilità, altre volte meno felicemente, tra proposte e interventi, adesioni e contrasti, ed infine dichiarando piena dedizione a quella fede cristiana che permea l’ultimo periodo del suo itinerario terreno. Dunque, una personalità complessa, che meritava questa ricerca a largo raggio e la scrupolosa indagine di Franco Di Tizio. In fondo a un così ampio lavoro di scavo resta un interrogativo ancora insoluto: Gabriele Cruillas fu davvero figlio del Vate di Pescara? L’Autore confida che la decisiva risposta venga dall’auspicato esame scientifico, oggi possibile, sul DNA di entrambi. Ma la domanda sospesa non attenua per nulla l’interesse dell’opera, che si distingue per la novità dell’inchiesta e l’ampiezza dei risultati, offrendo un ulteriore tassello alla ricostruzione dell’immagine di Gabriele d’Annunzio come uomo e creatore di poesia [di Umberto Russo]